La Basilica di Sant'Antonino
Il santo patrono della città di Sorrento è Sant'Antonino che si narra abbia compiuto numerosi miracoli a beneficio dei sorrentini. Il più famoso è quello del ragazzino inghiottito da una balena mentre giocava sulla spiaggia di Sorrento che grazie a Sant'Antonino fu recuperato sano e salvo dal ventre del cetaceo.
Alla morte del santo, il 14 febbraio 635, gli abitanti di Sorrento costruirono la cripta e la basilica sul luogo della sua sepoltura che, 13 secoli fa, corrispondeva alle mura di cinta. All'interno della basilica sono custoditi numerosi dipinti che rappresentano i miracoli e le imprese compiute dal Santo per la città di Sorrento e per i sorrentini: la vittoria sui saraceni, l'assedio del generale Grillo, la salvezza dalla peste, la liberazione dal colera e dagli indemoniati.
La basilica in onore del Santo fu fondata nel XI secolo, è ricca di elementi di spoglio repertiti, probabilmente, dalle numerose ville romane della zona. Sul fianco destro della chiesa è possibile distingure capitelli corinzi e un pezzo di trabeazione. Di spoglio anche i marmi, tutti diversi, delle tredici colonne presenti all'interno a tre navate della basilica. L'imponente altare maggiore proviene invece dall'antico monastero della Santissima Trinità.
La cripta è a volta sorretta anch'essa da colonne di spoglio, nell'altare sono conservate le spoglie del santo e un antico crocifisso in legno che accompagnava le più importanti procesioni e un affresco, risalente al quattrocento, che ha come soggetto la Madonna delle Grazie.Custodita nella chiesa anche la statua d'argento del 1564 rappresentante il santo.
La basilica conserva al suo interno uno dei presepi più suggestivi di Sorrento e della Penisola sorrentina. Capolavoro dell'arte presepiale napoletana, il presepe nominato "il piccolo Sammartino"ambientato nell'antica Sorrento, con pastori del '700 donati dal poeta Saltovar. Nel 1982 molte statuine vennero derubate e in seguito sostituite con pezzi d'epoca.
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